Lettera aperta al Presidente della Fise Marco Di Paola
Pionieri dell’endurance
Premessa: in questi giorni è uscita la delibera Fise di nomina dei Disegnatori di percorsi di endurance.
Credo che si possa parlare di questo fatto dando il giusto rilievo alle cose che contano, che sono il percorso in quanto tale e la sua adeguatezza rispetto ai regolamenti e secondo la meccanica fisiologica dei cavalli.
Un buon disegnatore di percorsi deve essere capace di interpretare ed associare le informazioni che riceve dai conoscitori dei luoghi con le norme tecniche che portano ad una gara che potrà essere veloce o tecnica, oppure un buon mix equilibrato tra le due.
Per ottenere questo l’unica conoscenza necessaria è quella dei regolamenti. Poi sono necessari buon senso, capacità di ascolto, creatività, lungimiranza e buona conoscenza dei cavalli e delle loro capacità di locomozione. Mentre i regolamenti sono conoscibili, le altre doti sono personali e soprattutto poco misurabili.
Da questo si deduce che non solo ha poco significato una figura specifica perché non misurabile secondo parametri oggettivi, ma che questa ipotesi di figura scimmiotti un po troppo la figura del direttore di campo che tanto peso, giustamente, ha nel salto ostacoli, poiché deve armonizzare sforzi e girate a seconda del livello agonistico.
Se vogliamo essere ancora più precisi potrebbe essere un titolo onorifico che può premiare chi in carriera ha fatto tante gare come delegato tecnico. Ecco che, in questa nuova logica, solo dei vecchi “scout e guide indiane” con tanta esperienza potrebbero meritare questo titolo: Disegnatori di percorsi di endurance” e la Federazione che è una disciplina molto giovane potrebbe facilmente recuperare i tanti nomi che ha dimenticato o forse non ha amato valutare, adesso iniziano ad andare in pensione o sono andati da poco tempo, i primi veri disegnatori di percorsi, ma sono sempre e comunque solo dei delegati tecnici che hanno avuto questa esperienza per passione specifica.
Usiamo questo titolo per premiare tante importanti carriere che hanno costruito mattone dopo mattone l’endurance italiano.
Uno dei Tanti.
Vincenzo Bechini
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